Quante tipologie di marketing conoscete?
Citando una definizione accademica:
Per marketing si intende il complesso delle tecniche intese a porre merci e servizi a disposizione del consumatore e dell’utente in un dato mercato nel tempo, luogo e modo più adatti, ai costi più bassi per il consumatore e nello stesso tempo remunerativi per l’impresa.
Negli ultimi anni, grazie al proliferale della rete e della viralità, il marketing è stato splittato in una varietà di differenti declinazioni.
Analizziamone alcune e proviamo a fare un po’ di chiarezza.
Marketing relazionale
Il marketing relazionale è quella branca del marketing che permette di accrescere il valore della relazione con il cliente attraverso la sua fidelizzazione.
Il marketing relazionale può essere descritto come la creazione, lo sviluppo, il mantenimento e l’ottimizzazione delle relazioni tra Clienti ed Azienda, basato sulla centralità del cliente. Rappresenta l’insieme dei processi di gestione della relazione con i clienti attraverso l’analisi delle sue informazioni. La relazione che viene stabilita tra i consumatori e l’azienda è una relazione one-to-one, un rapporto diretto tra il brand e il suo target.
Il marketing relazionale non analizza ampi segmenti di consumatori, ma tende a interessarsi a target molto precisi, cercando di creare un filo diretto tra l’azienda e ogni singolo consumatore attraverso molteplici canali: dalla comunicazione web a quella telefonica (call center), la relazione tende ad essere bilaterale e permette alle aziende di conoscere in maniera approfondita i propri interlocutori.
Gli esperti in marketing relazionale studiano tutte le possibilità per generare una relazione continuativa tra consumatore e marca e, tendenzialmente, coinvolgono il target in programmi a lunga scadenza che offrono benefici immediati e senso di appartenenza ed esclusività che lega al brand. Ciò avviene attraverso la creazione di “Club“, programmi di caring, raccolte punti, concorsi a premio, member gets members, oppure attraverso benefit mirati o programmi di collection, intesi come accumulo di sconti restituiti al titolare in via posticipata o tradotti in buoni sconto o altro.
Marketing emozionale / esperienziale
La teoria del marketing emozionale o esperienziale è da attribuirsi al professore della Columbia University Bernd. H. Schmitt, che lo identifica come un’esperienza memorabile che il cliente deve sperimentare, e tale da superare le sue aspettative.
Il segreto sta nell’anticipare i desideri del cliente e soddisfarli, ma soprattutto fare in modo che l’intensa esperienza sensoriale consolidi il legame personale tra cliente e azienda, ai fini della fidelizzazione.
L’obiettivo della strategia di marketing è, in questo caso, individuare quale tipo di esperienza valorizzerà al meglio il prodotto. Schmitt ha inoltre individuato 5 tipi di esperienza, denominati SEMs o Strategic Esperential Modules:
- Sense experience, che coinvolge la percezione sensoriale;
- Feel experience, che coinvolge sentimenti ed emozioni;
- Think experience, creative e cognitive;
- Act experience, che coinvolge la fisicità;
- Relate experience, risultanti dal porsi in relazione con un gruppo.
Questi tipi di esperienza possono poi essere mixati tra loro, per ottenere un’esperienza davvero “memorabile”, a sua volta impostata secondo 4 direttrici:
- Intrattenimento, attraverso il coinvolgimento dei 5 sensi;
- Educativo, tramite partecipazione attiva;
- Estetico, immersione nell ‘ evento senza modificarlo;
- Di evasione, immersione nell ‘ evento con coinvolgimento attivo.
Email marketing
Rimando al nostro articolo su DEM e Email
Content Marketing
Rimando al nostro articolo:
“Content marketing: ovvero come imparare ad usare la cazzuola”
Marketing virale
Il marketing virale è un tipo di marketing non convenzionale che sfrutta la capacità comunicativa di pochi soggetti interessati per trasmettere un messaggio a un numero elevato di utenti finali. La modalità di diffusione del messaggio segue un profilo tipico che presenta un andamento esponenziale.
È un’evoluzione del passaparola, ma se ne distingue per il fatto di avere un’intenzione volontaria da parte dei promotori della campagna.